03 Set Le scimmie nella testa
Un giovane uomo d’affari faceva grandi sforzi e spendeva gran parte del denaro, faticosamente guadagnato, per recarsi a Londra a concludere i suoi contratti. Si dava molto da fare per gestire al meglio le proprie finanze ma, nonostante tagliasse continuamente le spese, non era mai soddisfatto e pensava tutto il tempo a progetti per risparmiare denaro. Pur essendo un ricco uomo d’affari, una volta contemplò perfino l’idea di pagarsi la trasferta fino a Londra lavorando come marinaio su una nave. Pensò anche di inventare un nuovo tipo di trasporto via aria per affrontare il viaggio senza spendere troppo.
Un giorno, mentre si stava lamentando di come non riuscisse ad abbattere i costi di trasporto, il giovane uomo d’affari incontro un amico che conosceva bene i suoi strani progetti e si avvicinò concitato dicendogli “Amico, vieni subito sulle rive del Gange! Ho trovato un uomo che sa levitare e cammina sull’acqua ed è disposto a insegnare il suo metodo a uno studente meritevole“. L’uomo d’affari fu colpito dalla notizia miracolosa e si recò subito al fiume, dove il maestro si era temporaneamente accampato. Gli chiese di insegnargli la levitazione e il maestro acconsentì, imperandogli subito la prima lezione.
Il maestro disse gentilmente all’uomo d’affari “Ogni sera smorza le luci nella tua camera e canta mentalmente , per un’ora, la sacra vibrazione dell’Om. Dopo un mese sarai in grado di correre sull’acqua” . L’uomo d’affari lo ringraziò di cuore per questa lezione. Era sul punto di tornare a casa, sorpreso della facilità del compito, quando il maestro lo richiamò e aggiunse “Ho dimenticato di dirti una cosa: mentre canti l’Om e ti concentri, assicurati di non pensare ad una scimmia” .
“Tutto qui?” disse l’uomo d’affari “Certamente non penserò ad una scimmia“. Dopo aver salutato il maestro, se ne tornò a casa. La sera giunse e l’uomo d’affari era molto motivato a seguire alla lettera le indicazioni del maestro così spense le luci della sua camera e iniziò mentalmente a cantare l’Om ma prima si disse tra sé e sé – Non devo pensare ad una scimmia!-.
Trascorsero due minuti e diverse volte egli ricordò a se stesso interiormente “Non devo pensare a una scimmia” . dieci minuti dopo, aveva pensato a tutti i diversi tipi di scimmia che vivono in Sud America, India e Africa e in altri luoghi ancora. Era furibondo! Usò tutta la sua volontà per scacciare il pensiero delle scimmie che, in rapida successione, entravano saltando dalle finestre della sua mente impotente. Ogni giorno, diligentemente, si mise a meditare ma, con grande fastidio, scoprì che si limitava a cercare disperatamente di non pensare ai milioni di scimmie che saltavano su e giù nella sua mente.
Dopo un mese di concentrazione sulle scimmie proibite, l’uomo d’affari, furioso, si precipitò dal maestro e gridò “Maestro, riprendetevi la vostra lezione di levitazione. Non voglio imparare a camminare sull’acqua. Non mi avete insegnato a levitare ma a meditare sulle scimmie“.
“Ah, ah, ah!” rise il maestro, divertito, poi riprese dolcemente a dire ” Figlio mio, ho cercato di mostrarti quanto il tuo stato mentale sia privo di allenamento e soggetto a schiavitù. Se non imparerai a farti obbedire dalla mente, non potrai avere successo in nulla. Prima impara a raggiungere il controllo mentale, poi usa quel potere per ottenere piccole cose; quando sarai in grado di fare questo, allora potrai sperimentarti in imprese sempre più grandi come camminare sull’acqua e levitare“.
Cosa rappresentano le scimmie?
Le scimmie sono la metafora dei nostri pensieri inconsci che girano incessantemente nella nostra mente assorbendo energia mentale e fisica tanto da impedirci di svolgere azioni che vorremmo.
I nostri occhi hanno ben poco a che vedere con la nostra mente. Di fatto sappiamo “vedere” senza che sia necessario essere presenti in un determinato luogo o situazione. Basti pensare a quanto sia facile inorridire se pensiamo a un serpente nonostante ci troviamo al 5° piano di un palazzo. La mente riesce perfettamente a creare la realtà senza l’uso del senso visivo e questo spiega molto bene la potenza di un pensiero.
Chi, tra voi, ha provato la pratica della meditazione conosce bene la difficoltà di controllare i pensieri e le immagini quando ci viene chiesto di rilassarci e “non pensare” a niente. Durante i mie corsi sono solita chiedere ai partecipanti di chiudere gli occhi e fermare i pensieri per 60 secondi. E’ divertente osservarli mentre si chiudono la testa tra le mani con la massima concentrazione ma molti di loro poi aprono gli occhi e dicono ” E’ impossibile!”
Questo breve test dà subito molti spunti di riflessione su quanto poco alleniamo la nostra mente conscia ( circa il 12% del cervello). Ciò che noi pensiamo essere reale non lo è se non per una parte del nostro cervello.
Le scimmie sono tutti quei pensieri che incessantemente “girano” nella mente senza averne controllo. Questo genera un focus dell’attenzione costantemente diretto ai pensieri interni tralasciando, ovviamente, l’attenzione su tutto ciò che sta realmente accadendo intorno a noi ( persone, conversazioni, dettagli dello spazio, colori, profumi ecc..) Le scimmie, oltre a limitare attenzione e ascolto, stancano molto perché ogni file aperto, per il nostro cervello, significa un’attività in fase d’azione. Ecco dunque che ci irritiamo e soprattutto sentiamo una sensazione di affanno che sfocia in stress.
Allenare la mente significa scegliere di concentrarci su ciò che realmente vogliamo al posto che su ciò che non vogliamo. I pensieri su ciò che ci preoccupa sono quelli che riceveranno più input neurochimici; è come se il cervello ricevesse il segnale “priority one!” ( priorità assoluta) e ovviamente risponde al comando diligentemente.
Il rischio è quello di fare come l’uomo d’affari che si ripeteva incessantemente di non pensare alle scimmie ed otteneva l’effetto opposto. Ciò a cui diamo attenzione ottiene attenzione, ciò che ci preoccupa ottiene attenzione più di ciò che ci piace.
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