Raggiungere gli obiettivi? che fatica!

Raggiungere gli obiettivi? che fatica!

Raggiungere gli obiettivi è una frase che entra di diritto nella top ten del lessico aziendale.

Ognuno ha obiettivi da raggiungere, alcuni ti arrivano dall’alto e altri li stabilisci tu, ma resta il fatto che raggiungerli non è sempre piacevole e ,per dirla in maniera onesta, spesso sono causa di forte stress e fatica.

Per quale motivo sentiamo così tanta fatica?

Una vecchia storia racconta che ….

Durante il suo lungo cammino per raggiungere un lontano santuario, un pellegrino si imbatté in un’enorme cava dove alcuni uomini stavano scolpendo dei grossi blocchi di pietra. Gli uomini erano tutti sudati, pieni di polvere e visibilmente affaticati.
Il pellegrino si avvicinò al primo uomo che batteva con fatica il martello sulla pietra e gli chiese: “Che cosa stai facendo?”.
L’uomo molto irritato gli rispose: “Non lo vedi? Sto martellando a fatica questa stupida roccia e non vedo l’ora di finire questo maledetto lavoro per tornarmene a casa”.
Più in là c’era un secondo spaccapietre ed il pellegrino gli rivolse la stessa domanda: “Cosa stai facendo?”.
L’uomo che sembrava più diligente ed interessato al suo lavoro rispose: “Sto lavorando questo blocco di pietra per costruire un muro. È un lavoro molto faticoso ma lo faccio per mantenere la mia famiglia”.
Il pellegrino continuò a camminare e si imbatté in un terzo spaccapietre.
Anche questi era molto stanco e sudato, batteva con fervore il martello sulla pietra scolpita egregiamente e di tanto in tanto si fermava per ammirare il suo lavoro.
Alla domanda: “Cosa stai facendo?” l’uomo sorrise e rispose con orgoglio: “Non vedi? Sto costruendo una cattedrale!” e guardò in alto indicando la grande costruzione che stava sorgendo sulla cima della montagna.

A quale spaccapietre ti senti più affine ora?

Può sembrare provocatoria questa domanda ma è utile per farci riflettere.

  • il primo spaccapietre sentiva solo la fatica
  • il secondo spaccapietre aveva inquadrato l’azione con l’obiettivo e la sua motivazione era più alta
  • il terzo spaccapietre aveva un focus chiaro su cosa serviva il suo lavoro, aveva la visione.

Le persone hanno una naturale focalizzazione al negativo e questo li porta a rivolgere tutta la loro attenzione all’azione e non al motivo per cui lo stano facendo.

Non è forse così anche in azienda? Quante persone nel vostro team sanno inquadrare l’azione con l’obiettivo e l’orientamento e sanno chiaramente qual’è la visione dell’azienda. Pochi, vero?

La visione è il modo in cui scelgo di stare al mondo, è la visione a lungo termine che per definizione ispira ma non ha un punto d’arrivo. Per un azienda è il motivo della sua esistenza.

L’orientamento è l’intenzione di medio periodo ( 2-4 anni) che per un’azienda cambia a seconda del mercato.

Qui si conclude il blocco valoriale ossia ciò che crea un’immagine futura ( la cattedrale) e da qui inizia il blocco operativo dove le persone agiscono.

L’obiettivo e i piani di azioni per raggiungerlo sono il momento in cui vengono fuori i casini perché, se le persone non hanno bene chiara la direzione, il risultato sarà quello di vedersi semplicemente a spaccare una “stupida pietra” che chissà a chi, cosa e quando servirà.

Le azioni trovano la motivazione nell’orientamento ( la benzina), se non c’è allineamento tra obiettivi, orientamento e visione, percepiamo l’azione come faticosa.

Questo articolo ci sembrava il modo migliore per iniziare il nuovo anno e vi auguriamo di vedere sempre la vostra cattedrale.

 

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