Una trappola mentale forte

Una trappola mentale forte

Una trappola mentale forte.

Crediamo di essere essere logici, che le nostre azioni siano frutto di scelte libere e consapevoli ma non è del tutto vero.

Hai mai sentito l’espressione “andare in fissa” per qualcosa? beh non è solo un gergo o un modo di dire bensì una trappola mentale fortissima. Andrè Kulka definisce le trappole mentali “modi di pensare abituali che turbano il nostro benessere, assorbono (..) tempo e ci lasciano privi di forze, senza farci ottenere nulla in cambio che abbia valore per noi o per gli altri“*

Quello che chiamiamo “un chiodo fisso” è di fatto uno schema mentale di completo blocco che ci causa parecchi problemi sia nella vita privata ma soprattutto nel lavoro. Quando si attiva?

Quando aspettiamo qualcosa, sia essa una risposta o un’azione o una comunicazione. Se ciò che stiamo aspettando lo consideriamo “molto importante per noi o per il nostro lavoro” il rischio è quello di fissarsi sull’attesa. Improvvisamente il tempo si ferma e tra noi e la “risposta” si crea un ponte di inattività ossia non riusciamo più a fare nulla fintanto che non accadrà ciò che aspettiamo. Tendiamo a perdere tempo e non riusciamo a concentrarci su altre attività: non agiamo, non decidiamo, perdiamo qualsiasi motivazione …semplicemente rimaniamo in attesa.

Se non ci sblocchiamo passiamo alla fase numero due; iniziamo a lamentarci e desiderare in continuazione la risposta; anche le nostre relazioni ne vanno di mezzo in quanto non possiamo fare a meno di parlare continuamente di ciò che vorremmo. Fateci caso, i lavoratori e i colleghi demotivati hanno spesso un atteggiamento di “fissa” verso qualcosa che li turba: un cambio di ruolo, un aumento di stipendio, una resistenza a fare nuove mansioni e questo li porta a un continua lamentela attraverso i loro discorsi.

Inutile dire che dalla lamentela si passa alla preoccupazione e all’ansia. Kulka parla di “fissazione estesa” ossia uno stato critico per la persona che può durare settimane, mesi o addirittura anni. Diventiamo improduttivi sul lavoro e sgarbati con i colleghi …iniziamo a stare male la domenica perché è più vicina al lunedì. Si può addirittura perdere la memoria di cosa “stavamo aspettando” ma rimane solo il malessere ( fissazione vuota).

E’ il caso di dire “oltre la beffa anche l’inganno” perché quando finalmente capita ciò che a lungo abbiamo desiderato, la trappola mentale diventa più  amara. Non gioiamo della risposta ma diventiamo nostalgici del passato, di quel periodo in qui abbiamo pregato che accadesse qualcosa.

Vale la pensarci su.

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Bibliografia di riferimento:

*”Le trappole della mente” di Andrè Kulka editore Il Ponte delle Grazie

“Il potere di adesso” di Eckhart Tolle editore Armenia

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