Quante volte ….ti è capitato?

Quante volte ….ti è capitato?

Quante volte sei entrato in riunione con il sorriso e sei uscito con il morale a terra?

Quante volte questo è coinciso con il cattivo umore del tuo capo?

Quante volte il comportamento arrogante di un cliente ti ha cambiato la giornata?

Quante volte il tuo collega ti ha fatto saltare i nervi?

vediamo se indovino…la giornata è stata poi inconcludente e hai sentito stanchezza e irritazione tanto che al rientro a casa ci pensavi ancora!

La colpa è del nostro sistema limbico che ci rende circuiti aperti al mondo e questo fa si che la nostra stabilità emotiva dipenda dalla qualità delle relazioni con le persone che ci stanno vicino. Questo sistema fa si che le nostre emozioni si adeguano allo stato emotivo delle persone con cui stiamo interagendo.

Il sistema limbico è la sede delle nostre emozioni, rabbia, paura, eccitazione… e mette in collegamento e media la parte più primitiva e “animale” del nostro cervello con la sovrastante corteccia che rappresenta la parte “razionale”.

Quindi se siamo in riunione e il nostro capo ha un atteggiamento aggressivo, con molta probabilità usciremo tutti quanti dalla stanza con un forte senso di frustrazione e rabbia tanto che vorremmo scaricarla volentieri sul primo malcapitato che ci capita a tiro oppure sentiremmo contrarre le viscere.

Che ci piaccia o no, le persone sono mosse dalle emozioni e su quelle basano i propri comportamenti e i propri obiettivi. Noi siamo calamite emotive che influenzano, e che veniamo continuamente influenzati, dallo stato d’animo degli altri.

Cosa succede in ufficio o sul posto di lavoro?

Le emozioni che proviamo costantemente sul posto di lavoro riflettono in modo direttamente proporzionale la qualità della vita lavorativa in un’azienda.

Quando ci “sentiamo” bene, lavoriamo meglio. Uno stato d’animo positivo ci permette di dare campo libero alle nostre capacità mentali più efficienti ( competenze di gestione dei problemi, capacità comunicative, ragionamento logico, valutazione del contesto, soluzioni e decisioni). Al contrario un gruppo di colleghi o un capo che riflette continuamente emozioni negative diventa un vero e proprio “attrattore limbico” negativo.

Nella maggior parte dei casi è il leader a determinare il clima in cui viene fornito un servizio e a favorire un maggiore impegno dei dipendenti per soddisfare la clientela.

Alcuni numeri

Lo stato d’animo generale dei dipendenti incide nella misura del 20-30% sulle prestazioni (risultati concreti) e la percezione che i dipendenti hanno del clima aziendale dipende per il 50-70% dai comportatemi del loro manager.

Più di tutti, il capo crea le condizioni che influenzano direttamente le capacità di lavorare al meglio dei diretti collaboratori. Lo stato emotivo di un leader e i suoi comportamenti agiscono sul clima di lavoro influenzando notevolmente le prestazioni ( fattore essenziale per il successo di un’azienda).

La ragione principale che spinge un dipendente alle dimissioni è il suo malcontento nei confronti del capo. La probabilità che i dipendenti di talento con un capo che genera dissonanza ( ossia influenza negativamente lo stato emotivo generale sul posto di lavoro) diano le dimissioni è 4 volte superiore a quella registrata fra chi apprezza il leader per cui lavora*.

Come agire?

Un’azienda può decidere di investire sul proprio management insegnando loro  la Primal Leadership ossia le abilità e le competenze dell’intelligenza emotiva che ogni leader può allenare per guidare con successo il proprio team.

Se vuoi conoscere i possibili percorsi formativi dedicati a questo argomento, scrivi a info@gaz-elle.com

Grazie e buona giornata!

 

Bibliografia di riferimento

Daniel Goleman “Essere leader” edizione BUR Rizzoli 

* The New York Times”, 31 maggio 2000, C1 citato da Amy Zipkin in “The wisdom of thoughtfulness”

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