Poche regole, ma buone!

Poche regole, ma buone!

“Poche regole, ma buone” questo era il motto di mio padre che, per 37 anni, ha gestito con successo l’azienda di famiglia.

Spesso la gente mi chiede quale sia il segreto del nostro successo e io rispondo sempre allo stesso modo – nessun segreto, solo semplici regole: concrete ed efficaci.

  1. regola: scrivi in modo chiaro e semplice dove vuoi arrivare e come pensi di farlo. Se il management,o peggio il titolare, non sa dove vuole arrivare di sicuro neppure i suoi collaboratori lo sapranno. Nella nostra azienda è scritto all’ingresso che vogliamo essere il n.1 e per esserlo dobbiamo fare del nostro meglio ogni giorno. Persino il postino che ci recapita la corrispondenza lo sa perché lo legge chiaramente quando entra nella nostra azienda. I valori aziendali non si scrivono e basta ma devono essere letti ogni giorno da tutti e devono guidarti verso la meta.
  2. regola: scegli sempre il modo più semplice per dirlo e per farlo. Le informazioni e la comunicazione deve essere chiara e non lasciare dubbi. Se la gente non capisce difficilmente te lo dirà, soprattutto se sei il loro capo, figuriamoci se sono i Clienti che non capiscono! quindi a partire dal tuo sito internet per arrivare alla quotidiana mail, usa sempre il modo più semplice per parlare. Lo stesso principio vale per i flussi di lavoro. Dalla produzione fino all’amministrazione ogni passaggio deve essere semplificato il più possibile per evitare errori e perdite di informazioni. Più si diventa grandi più si fa i conti con la complessità e questa è nemica della qualità se non la si gestisce al meglio.
  3. regola: non delegare mai le tue decisioni e le tue responsabilità. Indipendentemente dal ruolo che occupi e dal lavoro che svolgi sii sempre padrone delle tue decisioni e sii soprattutto consapevole delle tue responsabilità. la cultura dell’errore-punizione è da sempre fallimentare perché si ingessano i processi e le persone agiscono con troppa ansia, senza dimenticare l’effetto “competizione a discapito del gruppo” che porta via solo talenti. Da noi si incentiva la gente a essere sul pezzo fino alla fine senza farsi bloccare dalla paura di sbagliare ma incentivando chi trova la soluzione più velocemente possibile. Questo è per tutti, me compresa.
  4. regola: essere un modello per gli altri. Tra gruppo di pari e tra management e team di lavoro questa regola è la più importante. Comportarsi in modo corretto ed etico porta solo correttezza e trasparenza e questo li Cliente lo percepisce, eccome! Non si può acquistare un’auto nuova da 50.000€ e dire che c’è crisi di liquidità, le persone vedono e si fanno un’idea ben chiara che le cose non stanno proprio cosi. Forse è un esempio banale ma rende l’idea. Allo stesso modo chiediamo a tutti di essere molto attenti al loro comportamento perché da esso ne deriva la risposta del collega.
  5. regola: essere sempre puntuali e precisi. Questa regola non richiede né talenti né capacità, la si rispetta e basta perché tutti noi siamo in grado di essere puntuali e precisi. La puntualità garantisce il giusto ritmo lavorativo e il rispetto di chi sta aspettando una risposta e la precisione garantisce la qualità verso il Cliente. Non credo ci sia altro da aggiungere.
  6. regola: il Cliente si scrive con la C maiuscola. Questa nasce da mio padre, scrviamo sempre Cliente in maiuscolo perché è fondamentale anche la forma, portare rispetto per colui/colei che ha scelto noi al posto di un nostro concerrente. La sua scelta equivale agli stipendi di 237 persone, il mio compreso.
  7. regola: fai altro oltre che lavorare. Questa regola non nasce solo dalla politica di HR  ma da un principio molto semplice: più viviamo situazioni diverse dal solito più la nostra mente è sollecitata da spunti ed idee; avere hobby o attività extra-lavorative significa tenere sempre accesa la creatività. Quando ero appena entrata in azienda, mio padre mi mandava a fare la cameriera saltuariamente in un ristorante vicino a casa nostra. Questo mi ha aiutata sempre ad avere una prospettiva diversa, vedevo la gente che parlava e la osservavo mentre lei era ignara di me. Forse qualcuno può definire ciò un pò troppo “educativo” ma ancora oggi, di tanto in tanto, vado a fare una scappata in quel ristorante a guardo dalla cucina cosa accade là fuori.

Eccole le nostre regole del successo e , come si può capire, occorre solo perseveranza nell’attuarle e nessun’altra capacità.

Ornella S.

Imprenditrice e titolare d’azienda.

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