Linguaggio giraffa

La comunicazione funzionale in azienda

La forte influenza della nostra educazione socioculturale ci rende ottimi allievi della nostra era. La CNV (Comunicazione Non Violenta o Linguaggio Giraffa) non è una tecnica nuova ma il ritorno al naturale approccio all’empatia che è insita in ogni essere umano e che ci rende animali sociali che vivono sempre all’interno di relazioni con i nostri simili. Queste risorse, disponibili in ognuno di noi, garantiscono una qualità di vita e di interazioni positive ed efficaci per il nostro eco-sistema, ossia per il nostro sistema di vita composto per larga scala dal tempo e dalle relazioni vissute sul posto di lavoro. Nata in ambito sociale oggi la CNV inizia ad entrare anche nelle aziende per contribuire a migliorare il clima di lavoro e i rapporti tra Manager e collaboratori nonché tra colleghi.

I principi alla base della CNV

L’obiettivo della Comunicazione-Non-Violenta non è quello di far fare all’altro quello che voglio, ma di entrare in connessione con l’altro e con noi stessi per far si che sia un piacere dare e ricevere. Ricordiamoci che la nostra natura umana non è violenta ma il nostro comportamento collettivo è il risultato di una certa educazione ricevuta negli ultimi 8.000 anni, cioè l’insegnamento di schemi di pensiero dominante che ci fanno disconnettere dagli altri. La visione dell’essere umano in CNV è che esso tende a soddisfare i propri bisogni cercando di fare la cosa migliore con ciò che si ha, e spesso questa scelta è inconsapevole.

Quali sono i n.4 meccanismi disfunzionali alla base della nostra cultura?

  • Giudichiamo: cosa non va in me? Cosa non va nell’altro?
  • Paragoniamo: chi è più bravo? Chi merita di più? Chi è giusto e chi è sbagliato? E con esso ci sentiamo opposti e separati dagli altri
  • Evitiamo di prenderci la responsabilità: usiamo la parola “dovere” per assegnare a qualcos’altro la responsabilità di ciò che facciamo noi
  • Pretendiamo: “Lui/lei/loro devono fare questo così che io possa …!” Oppure “Finché l’altro non lo farà io non potrò…” E così nascono sensi di colpa, rabbia, vergogna e alibi

La CNV ci insegna ed essere onesti con noi stessi seguendo il processo migliore per comunicare agli altri ciò che proviamo e pensiamo senza aggredire o pretendere dall’altro qualcosa e, allo stesso tempo, ci dà la possibilità di ascoltare l’altro e comprendere i suoi bisogni e necessità.

Nello specifico il processo focalizza la nostra attenzione sulla capacità di:

  • Osservare i fatti
  • Sentire i miei pensieri e i miei sentimenti rispetto a quei fatti
  • Esprimere i miei bisogni
  • Fare una richiesta

Questo flusso è in antitesi con la normalità delle comunicazioni umane che invece segue il flusso: giudizio, pensiero, strategia e pretesa.

Si impara dunque a osservare e si disimpara a valutare.

Perché si chiama linguaggio giraffa?

Marshall Rosenberg, l’ideatore della CNV, era solito raccontare questi principi con due marionette: una giraffa e uno sciacallo.

La giraffa, in natura, è il mammifero con il collo più alto e il cuore più grande oltre ad essere molto forte e non carnivora.

Lo sciacallo, al contrario è una giraffa con problemi di comunicazione, parla con giudizio e critica verso sé stesso e verso gli altri.

Facendo parlare simpaticamente questi due animali di stoffa spiegava a tutti la diversità tra CNV e una comunicazione disfunzionale.

 

 

Nello specifico come si applica al mondo aziendale?

Riprendendo quanto sopra descritto, si insegna ai Manager, e non solo, ad integrare la loro leadership con i principi base della CNV oltre a creare laboratori di esperienza dove affrontare “temi caldi” nella gestione dei propri collaboratori:

  • Il ciclo dell’apprendimento in azienda
  • Distinzioni tra pensieri, emozioni ed opinioni
  • Sperimentare l’auto-empatia e comprendere le mie re-azioni quando sento che i miei bisogni di ruolo non sono soddisfatti dai miei collaboratori
  • Far pratica con le richieste potenti contro le pretese che si poggiano solo sul mio potere di ruolo
  • Imparare a fare richieste chiare con un linguaggio di azione (non-voglio vs voglio)
  • Prendere consapevolezza nell’uso delle parole
  • Sentire l’empatia, darsi il tempo, essere presenti alle proprie responsabilità
  • Osservare, raccogliere dati e l’importanza del tempo presente
  • Riconoscere le “immagini di nemici” ossia situazioni, persone o entrambe che identifico come nemiche e riuscire a trasformarle
  • Gestire riunioni efficaci e rispondere alle e-mail bollenti
  • Rispondere in modo adeguato alle lamentele dei colleghi
  • Giudizi verso valutazioni
  • Trasformare la fine di un rapporto di lavoro
  • Uso sano dell’umorismo per gestire successi ed errori

Questi sono alcuni esempi di tematiche che possono creare un percorso di leadership consapevole per il management aziendale.

Il fulcro principale gira attorno al concetto di potere. Oggi è necessario utilizzare in modo diverso il proprio potere: passare dal potere sull’altro a potere con gli altri.