A scuola di management in agriturismo.

A scuola di management in agriturismo.

A scuola di management in agriturismo.

Se il tuo ufficio non fosse al 5° piano di un edificio in centro ma nel bel mezzo di una valle tra 9 ettari di verde? Se dovessi dimostrare a te stesso le tue capacità manageriali gestendo un agriturismo? Come te la caveresti?

Tempo fa abbiamo avuto l’occasione di sperimentare un nuovo format di people experience partendo da un gruppo di 5 middle manager che iniziavano con noi un percorso di team working ed empowerment.

Il modo migliore per generare consapevolezza con l’arte del “fare” è quello di cambiare contesto mantenendo però le stesse dinamiche che si ritrovano in azienda.

Faceva al caso nostro un agriturismo con un’ampia superficie e un elevato numero di servizi offerti (coltivazione, allevamento, ristorazione, B&B e pesca). L’immagine di un’azienda perfetta dove iniziare la scuola di management.

L’obiettivo dell’attività era quello di preparare un pranzo per 10 ospiti (ovviamente volontari).

I partecipanti dovevano però partire a creare il pranzo dalla materia prima, cioè dovevano raccogliere le risorse disponibili sul territorio e organizzarsi per la preparazione del pranzo incluso il servizio in sala.

Nel briefing iniziale, si dava a loro il menù del giorno con le ricette dei piatti, il numero di ospiti e i luoghi dove potevano reperire la materia prima (quindi uova nel pollaio, frutta nel frutteto, canne da pesca per pescare le trote, giardino delle erbe aromatiche ecc).

Questo punto di partenza è uguale a ciò che viviamo in azienda, dato un obiettivo devi trovare le risorse e ti devi saper muovere insieme al tuo team per la delivery del progetto in tempi e modi giusti.

I 5 manager dovevano quindi organizzarsi: chi prendeva in carico la raccolta delle materie, chi preparava la cucina studiando le ricette, chi avrebbe gestito i clienti. Tempo disponibile 5 ore prima di servire il pranzo.

Durante queste attività, abbiamo introdotto un po’ di effetti a sorpresa che permettevano di simulare gli imprevisti che generalmente subentrano nelle pianificazioni delle attività. Questo significa gestire lo stress, attuare il problem solving e valutare la capacità di gestione dei conflitti e modelli di leadership.

Alle ore 13.00 iniziarono ad arrivare gli ospiti e quindi la tensione iniziò ad aumentare. Alcuni membri del gruppo si dovettero staccare dalle attività operative in cucina per gestire l’elemento più importante: il cliente.

La soddisfazione dei clienti sarebbe stato l’indice più importante che avrebbe valutato il loro lavoro. Il cliente è il capo supremo, ogni azione deve avere come obiettivo il Cliente finale dell’azienda perché esso “può licenziare tutti nell’azienda, dal presidente in giù, semplicemente spendendo i suoi soldi da un’altra parte”. Lo ha detto giustamente Sam Walton (Fondatore di Wal-Mart).

Qui si valutava l’accoglienza, l’ascolto e la gestione dei clienti. Anche in questa ultima parte non mancarono effetti a sorpresa: clienti vegetariani che chiedevano variazioni al menù, aggiunta di n.4 clienti con un bambino per il quale veniva richiesto un menù più semplice.

Quante volte gestiamo imprevisti? Chi è un leader lo sa molto bene!

In questo outdoor abbiamo simulato i processi chiave di un’azienda, dal prodotto al cliente con tutte le sfide che quotidianamente un manager deve gestire.

Il vero obiettivo non era solo quello di ottenere la piena soddisfazione del cliente ma soprattutto era capire i punti di forza e di miglioramento che un team non può ignorare se non a discapito dell’intero risultato.

 

Progetto erogato in collaborazione con il nostro partner Sil.Ca Consulting

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