L’intuizione è la nostra risorsa più preziosa

L'intuito

L’intuizione è la nostra risorsa più preziosa

Mentre la ragione arriva sul far del crepuscolo e sistematizza quanto acquisito da altri, l’intuito si alza la mattina presto, si aggira che ancora è buio, pretende di vedere quando ancora non c’è luce.

Vito Mancuso

Avevo 14 anni quando mio padre mi portò a sciare sulle Dolomiti. Arrivammo da casa direttamente al parcheggio della funivia; era il primo giorno di una bella settimana bianca pensai ma mi sbagliavo.

Appena arrivati in vetta ci sorprese una fittissima nebbia e mio padre mi disse “Katia, non conosci le piste quindi stammi dietro, mi raccomando questa nebbia è pericolosa” e così feci fino a quando presi un dosso e uno sci si staccò dai miei scarponi facendomi rotolare in mezzo alla neve, mio padre non se ne accorse e ,ora che recuperai lo scii e mi rimisi in carreggiata, passarono alcuni minuti. Avevo perso mio padre inghiottito dalla nebbia e io ero sola in un posto che non conoscevo, non sapevo neppure quale fosse il nostro hotel, non avevo soldi con me e ovviamente ai tempi non esisteva il cellulare. Ricordo molto bene il senso di paura e panico che mi toglieva il fiato, cosa avrei fatto?. Rimasi un attimo attonita e poi mi arrivò un’intuizione “segui i colori dei seggiolini” dei vari impianti di sci che avevamo preso prima di arrivare alla pista da dove stavo scendendo. Così feci e seguendo i colori dei seggiolini ripercorsi a ritroso i vari impianti di risalita arrivando al parcheggio difronte alla macchina di mio padre. Dopo qualche ora vidi mio padre arrivare piangendo dalla paura e mi disse dopo un pò “Non sapevo più cosa fare e mi sono detto -torna alla macchina magari lei è lì – ma non pensavo fosse possibile!”.

Questo è il primo ricordo , a memoria, che conservo del mio intuito. Il resto della mia vita è stato un susseguirsi di intuiti, a volte apparentemente illogici, che mi hanno portato fino qui nella mia vita e nella mia carriera.

Quante volte è successo a voi? riuscite a ricordare quella volta che il vostro sesto senso vi ha portato fuori da una situazione difficile? Qualcuno potrebbe dire “Beh, questa è un’abilità di problem solving vera e propria” ….forse, o forse c’è di più.

Ciò che è interessante è che nessuno e ribadisco nessuno sa spiegare a livello neuroscientifico da dove arriva l’intuito, esistono delle teorie che sono più ipotesi ma nessuno a questo mondo metterebbe la propria mano sul fuoco senza il rischio di scottarsi; eppure tutti noi sappiamo cosa sia e come funziona.Sappiamo anche che l’intuito funziona bene anche con i nostri pensieri facendoci affiorare delle consapevolezze importanti generalmente a cavallo di momenti di cambiamento o di trasformazione.

L’intuito così come la creatività non sono abilità che si possono insegnare o allenare perché entrambe sono il risultato quantistico di parti di noi ( si veda la teoria del campo) , il più delle volte ben custodite dal nostro inconscio, che emergono al momento giusto cioè quando la parte razionale ha esaurito le risposte disponibili. La storia è piena di uomini e donne che hanno visto cambiare la loro vita grazie ad un intuito o alla loro sconosciuta creatività.

L’intuito e la creatività nel coaching

Osservate queste tre immagini. Che effetto vi fanno ? …. cosa vi attira di più? ….cosa vi respinge? …….cosa vi dicono nell’orecchio della mente?….. come vi fanno sentire?

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Nel coaching, lavorando sullo sviluppo personale, l’intuito e la creatività sono i benvenuti. Molto spesso le persone non sanno il vero motivo per cui hanno determinati pensieri o atteggiamenti verso l’esterno e, per quanto sia abile il Coach, con le sole domande si rischia di “girare su Linate” ( come si direbbe a Milano) per un bel pò di tempo. Le resistenze mentali possono essere barriere molto solide! Tuttavia il coaching rimane uno dei metodi che, più di molti altri, riesce a stimolare l’intuizione personale del coachee; ad un certo punto arriva, il viso della persona si illumina e le parole seguono dicendo “Ho capito!” e , quasi per magia, la matassa confusa nella mente diventa chiarezza e consapevolezza di una parte di noi che non conoscevamo.

…. l’intuito si alza la mattina presto, si aggira che ancora è buio, pretende di vedere quando ancora non c’è luce.

Vito Mancuso

Spesso risulta molto utile usare immagini o oggetti che bai-passano la razionalità lineare di causa -> effetto che può limitare fortemente la percezione interiore. Le immagini, ad esempio che trovate sopra, sono molto utili quando la meta o l’obiettivo non è chiara o meglio non si è ancora passati da “cosa deve piacermi” al “cosa voglio veramente“. Lo spiega bene Matteo Di Pascale con una rappresentazione grafica a mio dire molto chiara che abbiamo riprodotto di seguito

Potremmo definire questa situazione il Cerchio del Devo ossia dove non siamo consapevoli di ciò che veramente vogliamo ( nel senso di amiamo fare) ma sappiamo decisamente meglio dove “dovremmo essere o andare” secondo una serie di diktat socio-culturali.

Questo è lo spazio della mente razionale .

L’intuito apre un varco nel cerchio della matassa e permette di accedere al “cosa voglio veramente” al “cosa mi piace e fa per me“. “Avere un’intuizione, dunque, significa scoprire ciò che era nascosto, qualcosa che non era di per sé evidente, senza l’aiuto del pensiero logico-razionale. Non è un caso che la parola “verità” derivi dal termine greco “aletheia”, letteralmente “ciò che non è nascosto”, a sottolineare come la sua ricerca abbia sempre a che vedere con il portare alla luce qualcosa di nascosto, come se esistesse un significato misterioso che sta noi rintracciare.” ( https://youmanist.it/categories/cultura/intuito-intelligenza ).

Così nel coaching creativo si prepara il contesto migliore perché l’intuito affiori illuminando la consapevolezza del coachee. L’uso di carte che stimolino la percezione, l’uso del corpo con la sua intelligenza chinesiologica e delle dinamiche sistemiche garantisce un via alla libera espressione interiore della persona che prende forma nel pensiero e poi nel linguaggio.

Spesso è molto utile l’uso dell’arte intesa come espressione di colori e forme che vanno a sostituire le immagini cartacee; si chiede al coachee di disegnare, di colorare, di usare post-it o fare il ritratto della sua vita. Tutto questo caratterizza la nostra modalità di fare coaching. Trovate un esempio leggendo l’articolo https://www.gaz-elle.com/2020/03/03/lettera-di-un-manager-a-se-stesso/

L’intuito è la nostra risorsa più preziosa

L’intuito è la riserva più potente di un sapere sconosciuto che è dentro di noi, ben impacchettato dai sistemi di credenze, spesso boicottato dal raziocinio, quasi mai voluto in una sala meeting perché è più gradito il noioso cugino problem-solving , spesso ha il ruolo di Cassandra che dice la verità ma nessuno le crede eppure “lui” è sempre lì , per tutta la nostra vita continuerà a spingere per uscire. Fedele amico nelle difficoltà e gentile compagno nel diletto.

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